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  • Immagine del redattoreAmbulatorio Anzolin

FILARIA: UNA MALATTIA ANCORA MOLTO PRESENTE

COS’E’


La filariosi cardio polmonare è una grave malattia che riguarda soprattutto il cane, ma anche il gatto e il furetto, e che colpisce organi come cuore e polmoni.


TRASMISSIONE


E’ causata da un parassita vermiforme, Dirofilaria immitis, che viene trasmesso dalla puntura di una zanzara infetta.


Il cane rappresenta l’ospite definitivo nel senso che questo parassita raggiunge le sue sembianze da adulto, diventando un vero e proprio verme, lungo diversi centimetri, che si localizza nelle camere cardiaca, nei polmoni e nei vasi correlati.


Nel cuore del cane infetto, gli adulti di filarie producono le microfilarie che hanno la capacità di viaggiare nel circolo sanguigno, passando nel corpo della zanzara che va a pungere questo cane malato potendo cosi trasmettere la malattia ad un altro cane sano.

Quando un viene punto dalla zanzara infetta, passano circa 6-7 mesi prima che si formino le larve adulte nel cuore.


E’ importante specificare che non è una malattia contagiosa da cane a cane, ma è una malattia da vettore, ovvero è sempre necessario la puntura della zanzara per la trasmissione.



SINTOMI


I sintomi possono essere molto variabili a seconda del numero, della grandezza delle filarie e della loro localizzazione.


Possiamo avere:

  • Stanchezza

  • Scarsa resistenza all’esercizio fisico

  • Tosse

  • Inappetenza

  • Soffio cardiaco (rilevato durante la visita veterinaria)

  • Rigonfiamento dell’addome negli stadi avanzati (in corso di grave insufficienza cardiaca)



PREVENZIONE


Ogni anno è necessario eseguire una profilassi, o meglio una terapia, nel periodo in cui sono presenti le zanzare.


I farmaci a nostra disposizione vanno ad uccidere eventuali microfilarie che il cane può aver contratto dalla puntura di una zanzara infetta.


Pertanto il trattamento è retroattivo.


Sono disponibili in commercio delle compresse da somministrare mensilmente, a partire da un mese dopo la comparsa delle zanzare, e da sospendere un mese dopo la scomparsa,


In alternativa il medico veterinario può effettuare una iniezione sottocutanea stagionale. Si tratta anche in questo caso di un antiparassitario con una tecnologia a lento rilascio che permette al principio attivo di funzionare per tutto il periodo necessario.


In ogni caso NON è sufficiente l’utilizzo degli antiparassitari spot-on o collarini (i classici “antipulci”) per la prevenzione di questa malattia.


E’ importante ricordare che ogni anno prima dell’inizio della profilassi, è importante accertarsi che la terapia dell’anno precedente sia andata buon fine. E questo è possibile tramite un piccolo prelievo di sangue e un test antigenico rapido in ambulatorio.



DIAGNOSI


Il primo passo è l’esecuzione del test rapido eseguito ogni primavera, oppure ogni volta ci siano dei sintomi sospetti.


Dopo la prima positività è necessario proseguire con l’iter diagnostico per capire a che stadio si trova la malattia, attraverso delle analisi del sangue, radiografie al torace ed ecografia cardiaca.


TRATTAMENTO


E’ possibile eseguire diversi tipi di terapia negli animali infetti da scegliere in base al quadro clinico e allo stadio della malattia.

Nella maggior parte dei casi è necessario un trattamento medico più o meno complesso, se è presente sindrome cavale potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico di rimozione dei parassiti.

Negli animali con malattia in stadio avanzato spesso la malattia è mortale.


Mai come in questo caso è corretto il detto.. prevenire è meglio di curare!


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